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Data Act 2025: una rivoluzione per il mercato dei ricambi – elettronici e non

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Il Data Act: contesto, principi e finalità

Prima di tuffarci nel tema dei ricambi, serve capire bene cos’è il Data Act e perché è rilevante.

Principi chiave

  1. Facilitare l’accesso ai dati generati da prodotti connessi: l’utilizzatore finale (utente) ha diritto a richiedere i dati che il prodotto genera, nei casi previsti, e a indirizzarli verso soggetti terzi a sua scelta. Strategia Digitale Europea+5faegredrinker.com+5mayerbrown.com+5

  2. Limitare le clausole contrattuali che impediscono l’uso dei dati: clausole “bloccanti” e pratiche contrattuali abusive sul controllo dei dati sono escluse o disciplinate. DLA Piper+3www.hoganlovells.com+3mayerbrown.com+3

  3. Favorire la commutabilità/selezione del provider di dati (switching) e la portabilità in contesti di servizi di elaborazione dati (cloud, edge) clearycyberwatch.com+4Latham & Watkins+4mayerbrown.com+4

  4. Obblighi per dati condivisi con la pubblica amministrazione e in casi eccezionali (accesso straordinario) Clifford Chance+2mayerbrown.com+2

  5. Effetti extraterritoriali e campo esteso: il Data Act si applica anche a produttori o fornitori non UE che immettono nel mercato europeo prodotti connessi o forniscono servizi a utenti UE. mayerbrown.com+3Clifford Chance+3IAPP+3

L’impatto sul mondo dei ricambi (elettronici e in generale)

Passiamo al tema che ti interessa: come il Data Act potenzialmente cambia le dinamiche dei ricambi, specialmente quelli elettronici/tecnologici.

1. “Dati come ricambio” — un nuovo paradigma

Tradizionalmente, quando parliamo di “ricambi”, intendiamo componenti fisici: schede, moduli, circuiti, parti meccaniche. Ma con il Data Act, una parte del “ricambio” potrebbe stare nei dati stessi, nelle interfacce, nei firmware, nei parametri operativi, negli aggiornamenti software. Ciò significa:

  • Se un dispositivo ha un guasto, la sua riparabilità può richiedere l’accesso ai log, diagnosi remota, dati generati durante il funzionamento. Il Data Act rafforza il diritto dell’utente ad accedere a quei dati.

  • Un ricambista potrebbe dover offrire non solo la parte hardware ma anche versioni firmware, aggiornamenti e configurazioni dati (licenze, parametri) che consentano al componente di integrarsi con il sistema originario.

  • La competizione sul mercato dei ricambi potrà includere l’offerta di servizi dati complementari, diagnosi, aggiornamenti OTA (over the air) integrati e interoperabilità dati.

2. Maggiore trasparenza e potenziale “aftermarket aperto”

Il Data Act tende a rompere i monopoli dati che alcune aziende hanno costruito grazie ai dispositivi connessi. Questo ha un riflesso importante sul mercato dei ricambi elettronici:

  • I produttori non potranno “chiudere” l’accesso ai dati generati dai dispositivi (o limitare artificialmente l’uso dei ricambi non OEM) attraverso clausole contrattuali.

  • I ricambisti “terzi” (non produttori originali) avranno migliori possibilità di offrire componenti compatibili, firmware di supporto e diagnosi grazie ai dati accessibili che gli utenti possono richiedere.

3. Limiti tecnici e tensioni da proprietà intellettuale

Non è tutto “libero”. Alcuni nodi critici:

  • Diritti su segreti commerciali / know-how: il Data Act prevede salvaguardie per la protezione dei segreti aziendali e i diritti di proprietà intellettuale. Alcuni dati (o algoritmi, modelli predittivi) possono restare protetti se c’è giustificazione legittima. DLA Piper+3mayerbrown.com+3Clifford Chance+3

  • Sicurezza e integrità: l’accesso ai dati non sarà illimitato; bisogna garantire che il dispositivo non venga compromesso.

  • Bilanciamento dei costi: generare, mantenere e fornire dati richiede infrastrutture, API, supporto; non tutte le aziende riusciranno a sostenere il costo se non c’è modello di ricavo.

4. Normative correlate: diritto alla riparazione, ecodesign, obblighi sui ricambi

Il Data Act non esiste nel vuoto. Ci sono normative già attive o in arrivo che riguardano direttamente i ricambi:

  • La Direttiva sull’“Promozione della riparazione dei beni” (adottata il 13 giugno 2024, entra in vigore il 30 luglio 2024) obbligherà gli Stati membri a predisporre standard condivisi affinché i produttori rendano disponibili i ricambi a prezzi ragionevoli, e vieti clausole contrattuali che ostacolano la riparazione, per i prodotti inclusi in un elenco (Allegato II) European Commission

  • Le normative sull’Ecodesign (e il suo successore, il Regolamento Ecodesign per prodotti sostenibili) impongono requisiti su riparabilità, durata, accessibilità ai ricambi, moduli sostituibili e interoperabilità. European Commission+1

  • Nel panorama del “diritto a riparare”, già oggi in molti paesi europei è obbligatorio che i componenti elettrici/elettronici dei beni (televisori, elettrodomestici, smartphone) siano disponibili per un numero minimo di anni dopo che il prodotto ha cessato la produzione. Right to Repair Europe+2European Commission+2

In sintesi: si creerà un terreno legislativo favorevole all’aftermarket aperto, dove i ricambi non originali potranno competere anche sul fronte dell’accesso dati e supporto firmware.



📚 Normativa di riferimento

Oggi la Commissione Europea ha adottato una nuova proposta relativa a norme comuni per promuovere la riparazione dei beni, con l’obiettivo di generare risparmi per i consumatori e sostenere gli obiettivi del Green Deal europeo, riducendo i rifiuti, tra le altre cose. Negli ultimi decenni, la sostituzione dei prodotti ha spesso avuto la precedenza rispetto alla riparazione ogni volta che un bene diventava difettoso, e sono stati forniti incentivi insufficienti ai consumatori per riparare i propri prodotti una volta scaduta la garanzia legale. La proposta faciliterà e renderà più conveniente per i consumatori la riparazione anziché la sostituzione dei beni. Inoltre, una maggiore domanda si tradurrà in un impulso per il settore della riparazione, incentivando produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili.

La proposta odierna garantirà che più prodotti vengano riparati durante il periodo di garanzia legale e che i consumatori abbiano opzioni più semplici ed economiche per riparare prodotti tecnicamente riparabili (come aspirapolvere, o presto tablet e smartphone) quando la garanzia legale è scaduta o quando il bene non è più funzionante a causa di usura.

Nuove misure per promuovere e facilitare riparazione e riutilizzo

La proposta introduce un nuovo “diritto alla riparazione” per i consumatori, sia durante che oltre la garanzia legale.

  • Durante la garanzia legale, i venditori saranno obbligati a offrire la riparazione, tranne quando questa risulta più costosa della sostituzione.

  • Oltre la garanzia legale, sarà disponibile un nuovo insieme di diritti e strumenti per rendere la “riparazione” un’opzione facile e accessibile:

    • Il diritto dei consumatori di richiedere la riparazione ai produttori per prodotti tecnicamente riparabili secondo la normativa UE, come una lavatrice o una TV. Ciò garantirà ai consumatori sempre un referente a cui rivolgersi per riparare i propri prodotti e incoraggerà i produttori a sviluppare modelli di business più sostenibili.

    • L’obbligo dei produttori di informare i consumatori sui prodotti che sono tenuti a riparare essi stessi.

    • Una piattaforma online di matchmaking per riparazioni, che metterà in contatto consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati nella loro zona. La piattaforma consentirà ricerche per posizione e standard di qualità, aiutando i consumatori a trovare offerte interessanti e aumentando la visibilità dei riparatori.

    • Un Modulo Europeo di Informazioni sulla Riparazione che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore, garantendo trasparenza sulle condizioni e sui prezzi della riparazione e facilitando il confronto delle offerte.

    • Uno standard europeo di qualità per i servizi di riparazione, che aiuterà i consumatori a identificare riparatori che si impegnano a offrire un livello di qualità più elevato. Questo standard “easy repair” sarà aperto a tutti i riparatori nell’UE disposti a rispettare standard minimi di qualità, ad esempio in base alla durata o alla disponibilità dei prodotti.


Contesto

Un recente Eurobarometro ha mostrato che il 77% degli europei si sente personalmente responsabile di agire per limitare il cambiamento climatico. I prodotti scartati sono spesso beni ancora utilizzabili che potrebbero essere riparati, ma vengono spesso gettati prematuramente, generando ogni anno 35 milioni di tonnellate di rifiuti, 30 milioni di tonnellate di risorse e 261 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra nell’UE. Inoltre, si stima che la perdita per i consumatori derivante dalla scelta della sostituzione invece della riparazione sia quasi 12 miliardi di euro all’anno. L’iniziativa è inoltre stimata generare 4,8 miliardi di euro di crescita e investimenti nell’UE.

Tuttavia, la riparazione è spesso percepita dai consumatori come difficile. L’iniziativa sul “diritto alla riparazione” integra altre proposte della Commissione volte a promuovere un consumo sostenibile lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto, creando il quadro per un vero “diritto alla riparazione” in tutta l’UE.

Questa proposta fa parte dell’obiettivo più ampio della Commissione Europea di rendere il continente il primo a essere climaticamente neutrale entro il 2050, possibile solo se consumatori e imprese producono e consumano in maniera più sostenibile.

Il “diritto alla riparazione” è stato annunciato nella Nuova Agenda dei Consumatori e nel Piano d’Azione per l’Economia Circolare. L’iniziativa affronta gli ostacoli che scoraggiano i consumatori dalla riparazione a causa di inconvenienti, mancanza di trasparenza o difficile accesso ai servizi di riparazione. Incentiva quindi la riparazione come scelta di consumo più sostenibile, contribuendo agli obiettivi climatici e ambientali del Green Deal europeo.

Questa iniziativa integra altri strumenti che perseguono l’obiettivo del Green Deal europeo di consumo sostenibile attraverso la riparazione. Dal lato dell’offerta, il regolamento Ecodesign per prodotti sostenibili promuove la riparabilità dei prodotti già in fase di produzione. Dal lato della domanda, la proposta di direttiva sul “potenziamento dei consumatori per la transizione verde” consente ai consumatori di effettuare scelte d’acquisto consapevoli al punto vendita. La proposta sul diritto alla riparazione rafforza il lato della domanda promuovendo la riparazione nella fase post-vendita. Le tre iniziative insieme coprono l’intero ciclo di vita di un prodotto, integrandosi e rafforzandosi reciprocamente.

Inoltre, l’iniziativa sulla verifica delle “Green Claims”, adottata anch’essa oggi, faciliterà ai consumatori il supporto alla transizione verde attraverso le proprie scelte d’acquisto e impedirà alle aziende di fare affermazioni ingannevoli sulle caratteristiche ambientali dei loro prodotti e servizi. Questa iniziativa integra la proposta “Empowering consumers for the green transition”, che stabilisce un quadro orizzontale contro il greenwashing.


One Pump in prima linea


One Pump anticipa questo cambiamento con prodotti progettati per durare più a lungo e essere facilmente riparabili. I nostri circolatori ad alta efficienza, le pompe elettroniche e tutti i dispositivi della gamma sono realizzati con componenti sostituibili e modulabili, pensati per ridurre sprechi e costi di manutenzione. Grazie alla rete di ricambisti certificati e ai manuali chiari per la riparazione, ogni cliente può estendere la vita utile del proprio impianto senza doverlo sostituire completamente.

Prestazioni e competitività


One Pump propone prodotti che possono sostituire i più qualificati produttori europei, offrendo in alcuni casi caratteristiche superiori e performance di alta gamma. Questo significa che i clienti non solo hanno accesso a soluzioni riparabili e sostenibili, ma anche a tecnologie affidabili, performanti e comparabili – se non migliori – dei marchi più conosciuti sul mercato europeo.

Un impatto concreto sull’ambiente e sui consumatori


Estendere la vita dei prodotti significa meno rifiuti, meno risorse consumate e meno emissioni di CO₂. Secondo le stime della Commissione Europea, ogni anno si potrebbero risparmiare milioni di tonnellate di materiali e ridurre notevolmente le emissioni grazie alla riparazione. One Pump rende questo obiettivo realtà, offrendo prodotti progettati per durare, riparabili e sostenibili.


 
 
 

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Ospite
15 ott
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Ottimo articolo

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